Rodano: cervi, daini ed opere idrauliche del XV Secolo in un’oasi ambientale a mezz’ora da Milano

CC 2018.07.03 Rodano Casa Gola 003C’era una volta… anzi c’è, fra i campi della pianura insubrica, un luogo, se non di eccellenza quanto meno di assoluta particolarità ambientale, dove si possoo ammirare daini e cervi e dove acque, impianti idraulici risalenti al tardo Medioevo, oasi ambientali ed antichi edifici sono stati salvaguardati dal degrado e dalla speculazione.
Rodano è un comune di 4.600 abitanti ubicato a 15.300 metri dalla piazza del Duomo di Milano, fra le direttrici Cassanese e Rivoltana; occupa una superficie di 13,07 km², l’85 per centro della quale destinata ad uso agricolo e, almeno fino ad ora, protetta dalle mire della speculazione edilizia.CC 2018.07.03 Rodano Casa Gola 001I fontanili, che rappresentano storicamente, insieme con le marcite impiantate dai monaci Cistercensi, una delle fonti della ricchezza della Pianura Padana (ancora oggi la più estesa area coltivata europea) assumono qui particolare rilevanza ambientale. Pratomarzo è il nome di una delle numerose cascine esistenti nel territorio comunale, ed il toponimo è palesemente derivato dall’antica presenza delle marcite.
Notevole la presenza di opere idrauliche, alcune delle quali risalenti al XV Secolo ed ispirate ai progetti di Leonardo da Vinci, che come è noto tra Milano e il fiume Adda trascorse anni fecondi di iniziative.
L’estensione comunale, ricompresa nel Parco Agricolo Sud Milano, si caratterizza inoltre per la presenza, insistente su una superficie di 22,2 ettari oltre a 68,6 ettari di fascia di rispetto, di una particolare area florofaunistica denominata Le Sorgenti della Muzzetta: un complesso boschivo igrofilo formato da farnie, noccioli, olmi, ontani neri, querce, salici, sambuchi oltre che dal rarissimo giglio dorato, dove trovano complessivamente dimora non meno di 312 specie censite, oltre a circa 90 specie avifaunistiche, molte delle quali nidificano.
Il suo indirizzo ufficiale è Strada Vicinale del Duca, che deriva il toponimo dal duca Gabrio Serbelloni la cui famiglia acquistò da altri nobili, a metà del XVIII Secolo, le terre situate tra le attuali strade Paullese e Rivoltana: per agevolare il transito all’interno della proprietà venne ripristinata un’antica strada interpoderale originariamente derivante da una centuriazione romana.
Cervi e daini sono visibili, persino dalla strada Rivoltana, all’interno della tenuta Invernizzi situata a Trenzanesio, il cui toponimo deriva da un’antica cascina ed il cui edificio più significativo è la monumentale Villa Litta, edificata, secondo lo schema tipico delle cosiddette “ville di delizia” lombarde, non si sa se nel 1540 o se esattamente un secolo più tardi.
Dopo varie vicissitudini, nel 1955 fu acquistata dalla Famiglia Invernizzi ed oggi è sede di una Fondazione, che la lascia visitare malvolentieri, sembra a causa di comportamenti poco edificanti tenuti in passato da alcuni visitatori.CC 2018.07.03 Rodano Casa Gola 002Non male, vero, per un piccolo comune dell’hinterland milanese? Ma c’è di più: Casa Gola, ex-convento e parte del classico nucleo rurale a corte chiusa – che talvolta si presenta fortificato come la non lontana Cascina Imperiale di Cernusco sul Naviglio – ed il cui impianto è tipico dell’architettura degli Umiliati, del quale a Milano si conserva un pregevole esempio costituito dal complesso di Monluè.
Casa Gola risale alla fine del XV Secolo e, citiamo dal sito del Comune: “Presenta pregevoli tratti architettonici e decorativi, un perimetro murario in cotto ed ambienti interni dagli alti soffitti con alcuni disegni a pittura restaurati.
Il recente recupero ne consente una fruizione collettiva ospitando il ‘Polo culturale a carattere botanico’ del Parco Agricolo Sud Milano, costituito dall’Erbario della Flora Padana, reso disponibile al pubblico ed in grado di richiamare l’attenzione delle scolaresche allo studio della botanica, e da una piccola biblioteca a sfondo naturalistico che funzionerà anche come punto di informazioni sul Parco e sulla vicina Riserva Naturale delle Sorgenti della Muzzetta.
Al primo piano di Casa Gola, in una nicchia usata per riporre le lampade o le candele, è presente un affresco raffigurante una gazza su un ramo. L’affresco è stato scelto, tramite un concorso popolare, come logo della Cultura a Rodano.”
Alcuni cittadini rodanesi, ed in particolare l’Associazione Il Fontanile, propongono in questi giorni un progetto di riqualificazione di questo edificio e del circostante, prezioso, ecosistema precedentemente descritto per far conoscere la natura e le testimonianze di una storia agricola fatta di opere idrauliche, cascine, strade agricole raccontando ai bambini ed ai grandi quanto vi sia di interessante e meritevole di approfondimenti, anche attraverso laboratori dedicati e, in un’ottica allargata, permettendo di scoprire le correlazioni fra il territorio locale e le vie d’acqua lombarde, Adda e Martesana in primo luogo.
Uno dei, niente affatto trascurabili, scopi dell’iniziativa è quello di rivalutare la località come meta di un turismo, non solo locale, che può trovarvi numerose attrattive naturalistiche, storiche, artistiche e gastronomiche.
Al centro del progetto proprio Casa Gola, concessa in usufrutto al Parco Sud per un periodo di 50 anni ma chiusa da alcuni anni. Recentemente è stato presentato un progetto di massima, che abbiamo trovato interessante e coinvolgente e sul quale ritorneremo, confermando la nostra disponibilità ad appoggiare l’iniziativa.

Alberto C. Steiner

Terra cruda, paglia, vetro e acciaio

L’attenzione all’ecosostenibilità può abbinarsi vantaggiosamente al senso del bello, alle soluzioni innovative e al reddito d’impresa.CV 2017.04.26 Terra cruda 001Il CESEC, Centro Studi Ecosostenibili, è in ordine di tempo l’ultima creatura nata da un’evoluzione professionale più che ventennale. Pur attuando interventi edilizi in contesti diversi fra loro abbiamo sempre privilegiato, dove possibile, soluzioni tecniche in sintonia con la bioedilizia e il risparmio energetico. Nel 1996, quando abbiamo mosso i primi passi in questo mondo affascinante, di ecosostenibilità si sussurrava sottovoce esclusivamente tra pochi addetti ai lavori, nel contesto di riferimento ritenuti quanto meno degli stravaganti, e la coresidenza veniva inesorabilmente confusa con la comune tardo-hippy.
In tutti questi anni non abbiamo “costruito” nulla, fedeli alla nostra ambiziosa missione: recuperare l’esistente senza sottrarre ulteriore terra alla Natura con nuove edificazioni. Abbiamo ridato vita ad alberghi, conventi, edifici urbani e rurali dismessi, con il massimo rispetto possibile per l’ecosostenibilità ma attenti al bello, al nuovo, all’efficienza, all’ergonomia e, quando trattasi di complessi funzionali allo svolgimento di attività d’impresa, alla redditività.
Oggi siamo ad una svolta, di fronte ad una sfida che comporta ulteriore impegno e che accogliamo con piacere. Il nostro Paese conta innumerevoli realtà dismesse che possono tornare a rivivere in una logica di decrescita e rispetto dell’ambiente attraverso il recupero strutturale e funzionale, dai borghi abbandonati alle aziende agricole, dai terreni agli edifici rurali dove reimpiantare attività agrosilvopastorali, di trasformazione agroalimentare, artigianali, didattiche, ricettive dall’agriturismo all’albergo diffuso, residenziali attuate anche secondo la formula del cohousing con finalità sociali.
Non improbabili Avalon o attedrali nel deserto avulse dal contesto cronosociale ma recuperi edilizi rispettosi delle matrici identitarie territoriali e che privilegiano energie a bassa intensità e rinnovabili: fotovoltaica e idraulica, recupero delle acque piovane e riutilizzo di quelle reflue, minimizzazione degli sprechi anche attraverso il riutilizzo dei rifiuti, a loro volta suscettibili di dienire elemento privilegiato per la produzione di energia.
La nostra attenzione alle istanze sociali si sostanzia inserendo dove possibile, nelle strutture oggetto di recupero, quote residenziali e lavorative destinate a soggetti deboli o portatori di disagio, non come attività caritativa bensì quali realtà capci di autosostenersi finanziariamente.
In questo senso riteniamo fondamentale la collaborazione con imprese, associazioni, istituzioni nel convincimento che ecosostenibilità, finalità sociali ed iniziativa privata possano accompagnarsi vicendevolmente e che siano anzi maggiormente efficaci senza etichette o sponsor politici. Per tale ragione i progetti vengono sviluppati privilegiando il ricorso a risorse finanziarie private: istituti di credito, business angels e investitori.
Possiediamo l’ampio ventaglio di competenze professionali necessarie a realizzare progetti: ricerca delle aree idonee, ottenimento delle necessarie autorizzazioni, progettazione sostenibile degli interventi e loro finanziamento, design di spazi e servizi comuni, formazione dei gruppi e loro evoluzione in comunità organizzate.
La nostra collocazione in una particolare nicchia di mercato, quella delle rivenienze da contenzioso, godiamo inoltre di un atout vincente: la possibilità di acquisire aree ed edifici a costi particolarmente vantaggiosi rispetto a quelli del mercato di riferimento.
Questo sito web e la pagina Facebook, aperta per condividere idee nell’intento di stimolare adesioni, vogliono essere un po’ vetrina e un po’ salotto.

ACS