“La mia casa ce l’ho solo là” cantava Lucio Dalla in Itaca (https://www.youtube.com/watch?v=L2XuEvZNQO8) ed anch’io, credo come altri professionisti, vorrei poter tornare metaforicamente al mio letto ricavato dal maestoso ulivo, nel conforto del riposo sorretto dalla serenità di aver applicato norme univoche e non soggette alle solite interpretazioni, che alimentano incertezza e contenziosi facendo puntualmente ritrovare, invece che nella patria del diritto, nella terra dei Lestrigoni. E chi vuol capire capisca.
Dal 9 luglio vige la norma UNI PDR 13/2019, che specifica i criteri per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici.
Applicando di fatto il protocollo ITACA, Istituto per l’Innovazione e la Trasparenza negli Appalti (si, chi lo desidera può ridere) e Compatibilità Ambientale nato in collaborazione con UNI, l’ente per la normazione, sostituisce la PDR 13/2015 ed il Protocollo Edifici Non Residenziali.
La nuova Prassi è suddivisa in tre parti:
- 0 – UNI/PdR 13.0:2019 – Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Inquadramento generale e principi metodologici
- 1 – UNI/PdR 13.1:2019 – Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Edifici residenziali
- 2 – UNI/PdR 13.2:2019 – Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Edifici non residenziali
La parte 0 illustra l’inquadramento generale ed i principi metodologici e procedurali che sottendono al sistema di analisi per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, ai fini della loro classificazione attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione.
Le parti 1 e 2 specificano i criteri sui quali si fondano i sistemi di analisi per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici residenziali e non residenziali, ai fini della loro classificazione attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione.
Oggetto di ogni valutazione sono il singolo edificio e la sua area esterna pertinenziale, applicando i criteri normativi al fine di calcolare un punteggio prestazionale degli edifici di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazioni importanti.
Il protocollo ITACA, nelle sue diverse declinazioni, è lo strumento di valutazione del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici che permette di verificare le prestazioni di un edificio, non solo in riferimento ai consumi ed all’efficienza energetica, ma anche considerando il suo impatto sull’ambiente e sulla salute.
La ratio è quella di favorire la realizzazione di edifici utilizzando materiali sempre più innovativi e la cui produzione comporti ridotti consumi energetici, garantendo contestualmente un elevato confort, un impatto energetico e consumi idrici sempre più ridotti.
Il protocollo, garantendo l’oggettività valutativa attraverso l’utilizzo di indicatori e criteri di verifica conformi alle norme tecniche ed alle leggi di riferimento, grazie alle molteplici finalità di utilizzo costituisce uno strumento che per i professionisti sostiene la progettazione, per la pubblica amministrazione agevola i controlli, per gli attori finanziari agevola la valutazione degli investimenti e per i consumatori fornisce chiarezza nei criteri di scelta di immobili ed appartamenti.
Ciò è reso possibile dai principi dello strumento destinati ad individuare i criteri, parametrati ai temi ambientali, che permettono di misurare le prestazioni ambientali dell’edificio in esame ed i suoi eventuali scostamenti dallo standard.
Cliccando sui link che seguono è possibile scaricare dal sito dell’Ente Italiano di Normazione i testi, in formato pdf, delle norme
UNI/PdR 13.0:2019 – Inquadramento generale e principi metodologici
UNI/PdR 13.1:2019 – Edifici residenziali
UNI/PdR13.2:2019 – Edifici non residenziali
Alberto Cazzoli Steiner
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