Nell’indifferenza generale si è perpetrato uno dei più infami attentati alla libertà, attuato su una delle risorse più vitali del pianeta: l’acqua, da qualche giorno quotata in borsa.
Il prezioso liquido è da tempo oggetto di conflitti, anche armati, e di ignobili speculazioni: basti pensare al mercato delle acque minerali e delle bibite gassate, vera e propria spazzatura destinata a far ammalare, mutare i caratteri sessuali e rendere infertili le persone, confezionate in paesi del terzo mondo, compresa l’italiland, deviando corsi d’acqua e sottraendola alle popolazioni aventi diritto, senza ritegno e senza pagarne il costo al di là di oneri di concessione assolutamente risibili se parametrati al fatturato.
Solo due esempi. Nel mondo: Coca-Cola; in italiland: San Benedetto – Nestlè, che depreda l’acqua di faglia in prossimità della Laguna di Venezia.
Poiché ritengo inutile ripetere discorsi che faccio, inutilmente, da anni, prendete queste righe come un’orazione funebre. A tale scopo richiamo un articolo che scrissi il 23 dicembre 2015 sul vecchio blog cesec-condivivere su myblog: Acqua pubblica: alla piccola Marta hanno tolto il diritto di sognare.
Dopo averlo letto andate nell’ufficio di presidenza di A2A piuttosto che Hera o di Acea, abbassate amaccheina e sputate in faccia a tutti quelli che incontrate. Tutti, perché anche l’ultimo degli impiegati, non ribellatosi perché tiene famiglia, è complice.
ACS
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