La botta grossa

Il nostro interesse, relativamente al progetto al quale stiamo lavorando a Orvieto, non è tanto concludere una brillante e redditizia operazione di recupero immobiliare quanto sviluppare le premesse per una permanenza sul territorio in modo da operarvi come attori, agenti di sviluppo riconosciuti come appartenenti alla Comunità.CV 2017.11.22 La botta grossa 001.jpgÈ funzionalmente a tale premessa che, volentieri, condividiamo la notizia dell’uscita nelle sale cinematografiche, in particolare della Capitale e dell’Umbria (a Milano, ça va sans dire, solo al Mexico, isola felice tra multisale tamarre addobbate come centri psicosociali fetenti di popcorn di plastica), de La botta grossa, il documentario di Sandro Baldoni prodotto da Istituto Luce che racconta cosa accadde dopo il terremoto del 30 ottobre 2016 che colpì il Centro Italia, successivamente al sisma di Amatrice. Un evento che pur non mietendo vittime costituì, a memoria d’uomo, la scossa più devastante da decenni: interi paesi distrutti, 40mila persone sfollate, un’eredità sociale e psicologica ancora oggi, a distanza di un anno, “da centro psichiatrico a cielo aperto” come afferma il regista, aggiungendo: “è un documentario fuori moda, ho voluto far parlare le persone in macchina, oppure filmarle mentre fanno qualcosa ma ogni tanto rivolgono parole e sguardi allo spettatore, facendolo partecipare.”
La botta grossa, come in Umbria e Marche hanno chiamato il sisma, non racconta, purtroppo, storie nuove ma ci parla di emergenze e urgenze che paradossalmente si rinnovano, procrastinandosi quotidianamente in un eterno nulla. Il film racconta cosa accade a chi perde quasi tutto e come si sopravvive, continuando a vivere nell’attesa di interventi, tra dolore, smarrimento, auto-organizzazione, umanità e ironia tentando di smettere di sopravvivere per irprendere a vivere. Scuotendosi, dopo la scossa.
Il film è, infine, anche un road-movie tra strade dissestate, una Pro Loco divenuta isola nell’oceano, villeggiature forzate al mare, scuole improvvisate, racconti di anziani alternati al mondo dei social.
E, figura che a noi piace più di tutte, il nostro personale Arcano 9 dei tarocchi, un eremita che, pur solitario, fa qualcosa che rappresenta decine di migliaia di persone. Vedere e ascoltare per credere.CV 2017.11.22 La botta grossa 002Un film che senza fingere che la cinepresa non sia presente parla di persone, confidando di lanciare un messaggio ai cittadini di tutta Italia.
Ma su quest’ultimo punto noi – e ci duole affermarlo da decenni – abbiamo seri dubbi sulla capacità di ascolto e di comprensione, oltre che sulla memoria degli italiani.
Questo il link al trailer: http://cinecitta.com/IT/it-it/news/45/8679/la-botta-grossa-storie-da-dentro-il-terremoto-in-sala.aspx.

Alberto C. Steiner