Heliotrope Limited, società con sede a Dubai, si è aggiudicata all’asta nei giorni scorsi, per 15 milioni 400mila euro, il Castello di Sammezzano a Reggello, in provincia di Firenze, da sempre definito gioiello orientalista per i suoi interni eclettici in stile moresco, ricavati nel XIX Secolo dalla ristrutturazione del complesso edificato nel 1605 per volere della famiglia Ximenes D’Aragona.La società italo-britannica Sammezzano Castle, proprietaria nell’ultimo quindicennio dopo averlo a propria volta acquistato all’asta ma senza mai riuscire ad attuare un progetto di rilancio, ha dovuto soccombere al creditore procedente Kairos Srl, che ha presentato un’istanza per 15 milioni di euro.
Se da una parte vi è chi afferma che un altro bene italiano di pregio finisce in mani straniere, dall’altra va considerato non solo che pure in precedenza la proprietà non era italiana, ma anche che le precedenti tornate d’asta tenutesi nel 2015 andarono deserte.
L’attuale acquirente è pervenuto all’operazione per il tramite di consulenti adeguatamente preparati alla portata dell’intervento ed ora, a norma di legge, avrà 120 giorni di tempo per il saldo del prezzo pattuito, diventando in tal modo effettivamente proprietario di tutto il complesso.
Il castello, nel 2016 proclamato Luogo del Cuore FAI, giaceva da anni in un limbo. Un’associazione culturale locale ha organizzato negli ultimi anni alcune visite guidate – tutte prese d’assalto e con liste d’attesa lunghissime – benché le condizioni di sicurezza ormai critiche non consentissero più di garantire aperture regolari.
Il movimento Save Sammezzano, da tempo organizzatore di incontri e conferenze che sottolineano l’importanza e il valore del bene, pur dicendosi soddisfatto del cambio di proprietà, ha ritenuto di affermare, sulla propria pagina Facebook, che nulla è ancora definito trattandosi di un’aggiudicazione provvisoria e non definitiva: “Tutto è al vaglio degli organi competenti che verificheranno il perfezionamento dei requisiti richiesti. È quindi ancora presto per esultare e per affermare che l’oblio di Sammezzano ha trovato un termine. Occorre infatti attendere la verifica della correttezza della cauzione versata, il versamento dell’intero prezzo offerto e vedere se lo Stato deciderà di esercitare il o meno il diritto di prelazione” aggiungendo: “Confidiamo che questa nuova proprietà sia abbastanza altruista e lungimirante da prevedere, nel proprio progetto di recupero, la collettiva fruibilità di quelle aree che presentano una naturale vocazione culturale. Auspichiamo che si apra finalmente una nuova fase per questo luogo unico nel suo genere, una fase che non soltanto preveda la sua tutela, valorizzazione e pubblica fruibilità, ma anche la sua messa a reddito a beneficio di chi lo ha ritenuto degno di un così cospicuo investimento.”
Il movimento si è inoltre dichiarato disponibile a mettere a servizio della nuova proprietà tutti i canali comunicativi in suo possesso e ad attivare la rete di contatti professionali, accademici, giornalistici, politici ed istituzionali concludendo: “Siamo dunque pronti a fare ciò che è in nostro potere affinché un futuro progetto di recupero, che tra le varie attività preveda la fruibilità delle aree culturalmente rilevanti, abbia quanto più successo e riscontri la maggiore redditività possibile a favore di chi lo concretizzerà.”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Reggello Cristiano Benucci, presente a Firenze all’apertura delle buste, e che, ugualmente via Facebook, ha commentato: “Ci saranno modi e tempi opportuni nei quali i nuovi proprietari potranno confrontarsi con il Comune sulle loro idee, nel frattempo auspico che la nuova proprietà prenda a cuore Sammezzano, lo salvaguardi e metta subito in campo gli interventi necessari per combattere il degrado e mettere in sicurezza il bene.”
ACS
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