Wie braun sind die Grünen?

Un lettore ci segnala questo articolo, che è un vero pugno nello stomaco e la cui traduzione letterale del titolo è “Come (nel senso di quanto) sono marroni i Verdi?”
Il riferimento al colore marrone è alle Camicie Brune originariamente indossate dalle S.A. (Sturmabteilung, reparti d’assalto) di Ernst Röhm, che in Germania identificano i nazisti esattamente come in Italia le camicie nere sono associate al fascismo.cc-2017-02-15-econazi-003Pubblicato su Watson (questo il link), portale svizzero di lingua tedesca, annota come verde non significhi necessariamente di sinistra, ponendosi la questione di quanto possano diventare fascisti gli ultra-ecologisti attraverso una sorprendente galleria di ritratti del movimento verde, che pone alla ribalta anche vecchi arnesi nazisti e, tra questi, il comandante del lager di Auschwitz Rudolf Höß, il Reichsbauernführer (Capo dei contadini del Reich) Richard Walther Darré e persino il vecchio nazista e agricoltore biologico Baldur Springmann, nel 1980 co-fondatore dei Verdi tedeschi.
Il tema è di indubbio interesse, soprattutto considerando come da noi l’associazione ecologia = sinistra sia da tempo invalsa nel comune sentire, e comunemente si ritengano i portatori del verbo ecologista – con il corollario delle relative ricadute negli ambiti sociale, della cultura, dell’alimentazione, dell’animalismo, della finanza etica e della salute – aperti al dialogo ed al confronto. Anni di esperienza ci insegnano come effettivamente lo siano, fra di loro e a condizione di non essere contrastati o messi in alcun modo in discussione.
Poiché tenore e contenuto dell’articolo in questione possono essere o meno condivisibili. non riteniamo utile innescare polemiche esprimendo opinioni. Ci limitiamo perciò a riportarne una sintetica traduzione dal tedesco.
L’iniziativa popolare federale Ecopop (associazione ecologica svizzera fondata nel 1986, per chi volesse saperne di più è utile questo link a Wikipedia – nostra nota) unisce la protezione dell’ambiente con la politica demografica e migratoria. E questo comporta il rimprovero di essere razzista. Ma verde non significa per forza di sinistra: nella tavola genealogica del movimento verde figurano infatti anche dei nazisti.
Una vecchia barzelletta racconta: Si incontrano due pianeti, “come stai?” domanda uno. “Male! sono affetto dall’umanità”, risponde l’altro. E il primo lo consola: “L’ho già avuta anch’io. Ma poi passa!” La barzelletta piace perché ci confronta con un sorprendente cambiamento di prospettiva. Pianeti come malati e uomini come agenti patogeni. Per chi la vuole prendere sul serio, in questa battuta si mostra un’immagine negativa dell’uomo: il problema è proprio l’uomo. E come nel caso dei virus e dei batteri, il pericolo consiste nella loro moltiplicazione incontrollata.cc-2017-02-15-econazi-002Guerrieri della terra ed ecologisti del profondo
Ci sono delle tendenze ecologiche, ad esempio i Guerrieri della Terra di Earth First o aderenti alla cosiddetta ecologia profonda che considerano la terra come un organismo animato (Ipotesi di Gaia) e gli uomini come parassiti dei quali occorre ridurre il numero. Arne Næss, il fondatore dell’ecologia profonda, si è pronunciato per una riduzione della umanità ad un “minimo ragionevole” e dichiara che ogni immigrato proveniente da un paese povero che va in un paese ricco – tenuto conto del livello di vita superiore – crea uno stress ecologico.
Riduzione della popolazione mondiale e limitazione dell’immigrazione in Svizzera: ecco le preoccupazioni dell’iniziativa dell’associazione Ecopop: “Stop alla sovrappopolazione, sì alla conservazione delle basi naturali della vita.” L’iniziativa è ufficialmente respinta dal partito dei Verdi Svizzeri ma fra la base del partito stesso è facile trovare soggetti con tale convincimento. Nel frattempo si è costituito il comitato Grüne für Ecopop, Verdi per Ecopop.
I critici rimproverano all’iniziativa Ecopop di essere xenofoba o adirittura razzista. Ma l’Associazione rifiuta la collaborazione con partiti di destra e non vuole in nessun modo essere associata agli ambienti della destra. Ecopop, che fino al 1987 si chiamava Schweizerische Arbeitsgemeinschaft für Bevölkerungsfragen, fu fondata nel 1971 come reazione ai primi incontri del Club di Roma (qui il link a Wikipedia – nostra nota), come viene spiegato sul sito dell’associazione.
Protezione ambientale contro gli stranieri
Tuttavia la fondazione di questa associazione potrebbe essere in rapporto con l’iniziativa contro l’inforestierimento di James Schwarzenbach, che fu respinta con scarsa maggioranza nel giugno del 1970. Inoltre, nella fase iniziale dell’associazione, nel comitato di Ecopop figurava Valentin Oehen, presidente della Azione Nazionale contro l’inforestierimento del popolo e della patria, che nel 1990 cambiò nome in Democratici Svizzeri. Oehen fece uso degli argomenti ambientali contro gli stranieri: “È ben noto come questa esplosione pericolosa della popolazione nel nostro paese sia dovuta per una parte essenziale all’immigrazione” rimane una sua frase famosa.
Il pensiero ecologico non è quindi, di per sé, di sinistra. Nella galleria degli antenati del movimento verde si trovano pure pensatori conservatori, esoterici romantici e incendiari della propaganda antisemita.
Malthus e i suoi successori
Il primo a difendere con grande impatto i pericoli della sovvrapopolazione fu l’economista britannico Thomas Rober Malthus. Nel 1798 pubblicò il suo saggio Essay on the Principle of Population, Saggio sui principi della popolazione, dove formulava la tesi secondo cui la produzione alimentare che cresce in proporzione lineare non potrebbe andare di pari passo con l’aumento in forma esponenziale della popolazione. Povertà estrema e, finalmente, decimazione per epidemie e carestie alimentari sarebbero la conseguenza inevitabile.
I concetti neomalthusiani hanno marcato fortemente il movimento ecologista, particolarmente dopo la scomparsa dell’euforia di crescita all’inizio degli anni ’70. Già nel 1968, Paul R. Ehrlich, un biologo americano, introdusse sul mercato il suo bestseller allarmista The Population Bomb, nel quale profetizzava che centinaia di milioni di persone sarebbero morte di fame. La colpa andava ricercata, secondo Ehrlich, soprattutto nell’aumento della popolazione dei paesi sottosviluppati, che proponeva di limitare con un controllo repressivo delle nascita (in Italia, venne pubblicato nel 1970 Il medioevo prossimo venturo scritto dall’ingegnere Roberto Vacca, che profetizzò eventi puntualmente accaduti – nostra nota).
Vecchi nazisti quali difensori dell’ambiente
Nel 1972 il Club di Roma pubblicò il suo leggendario Rapporto sui limiti dello sviluppo nel quale prevedeva che l’umanità in aumento avrebbe consumato buona parte delle risorce fino all’inizio del nuovo millenio. L’anno dopo apparve Gli otto peccati capitali della nostra civiltà scritto dallo zoologo e premio Nobel austriaco Konrad Lorenz, che nel 1988 affermò: “Contro la sovrappopolazione l’umanità non ha finora niente di ragionevole. Si potrebbe pertanto avere una certa simpatia per l’AIDS.” Lorenz, che fu membro del Partito Nazionalsocialista poco dopo l’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla Germania (avvenuta nel 1938 – nostra nota), secondo quanto scrisse il giornalista di sinistra Peter Bierl egemonizzò nel secondo dopoguerra la questione della protezione dell’ambiente nel dopoguerra insieme con altri ex-nazisti. Tra questi l’architetto paesaggista Alwin Seifert, che riteneva i paesaggi della steppa come Undeutsch e perciò voleva germanizzare i terreni conquistati nell’Est tramite siepi. Dopo la guerra fu presidente onorario della Lega per la protezione dell’ambiente in Baviera.
Nel novero degli ex-nazisti anche l’agricoltore biologico di estrema destra Baldur Springmann, nel 1980 co-fondatore dei Verdi tedeschi. Come altri difensori dell’ambiente di tendenza razzista anche Springmann coltivava idee esoteriche: gestiva ad esempio la sua fattoria in conformità con i principi dell’agricoltura biodinamica (è proprio il caso di scrivere: no comment – nostra nota), che si fonda sull’antroposofo Rudolf Steiner.cc-2017-02-15-econazi-001Riformatori della vita e Artamani
Steiner aveva un grande influsso sul movimento Lebensreformbewegung, più semplicemente noto come Vita Sana della Germania tradizionale. I riformisti di tale movimento propandavano alimentazione sana, vegetarianismo, protezione degli animali e naturismo e combattevono alcol e nicotina. Per alcuni di loro pure l’igiene della razza faceva parte delle rivendicazioni necessarie. Razzismo e antisemitismo (non inventati dal nazismo ma radicati nella cultura germanica ed espressi in modi sempre più insofferenti a partire dalla fine del XIX Secolo – nostra nota) così come l’ideologia del Blut und Boden, letteralmente Sangue e Suolo costituivono parti integranti e indispensabili nell’ideologia degli Artamani (non dimentichiamo che per i tedeschi Heimat, la patria, non è madre bensì padre – nostra nota).
L’associazione di carattere agro-romantico fondata negli anni ’20 propagandava “Il rinnovamento che parte dalle forze originarie del carattere nazionale, dal sangue, dal suolo, dal sole e dalla verità.” Numerose importanti figure naziste erano Artamani, come il SS-Reichsführer Heinrich Himmler, il comandante del lager di Auschwitz Rudolf Höß oppure il Reichsbauernführer Richard Walther Darré. I villaggi militari e razzialmente puri degli Artamani sono tuttora fonte di ispirazione per gli estremisti di destra: i neo-artamani tentano da circa un ventennio, in particolare nel Land nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, di sviluppare simili progetti. Tali ecofascisti (letterale nel testo – nostra nota) si danno all’esterno un aspetto di persone innocue, combattono la tecnologia genetica e vendono materiali da costruzione ecologici. Ma pure loro propugnano una miscela di razzismo, ideologia del sangue e del suolo nonché di Neuheidentum (etenismo, dall’antico norreno heiðni, un movimento che rivivifica l’antico politeismo germanico – nostra nota) che risulta un cocktail bruno (come spiegato più sopra dal colore marrone delle camicie dei nazisti – nostra nota).
I membri dell’associazione Ecopop sono certamente lontani da tali ideologie. Ma è possibile che non abbiano tutti la coscienza dell’importanza della storia bruna nell’ambito della protezione dell’ambiente. Questo dovrebbe anche essere valido per certi politici svizzeri, che nell’anno elettorale 2011 si erano ancora pronunciati per una limitazione dell’immigrazione, come ha scritto recentemente il Tages-Anzeiger. Questi parlamentari risposero affermativamente alla domanda: “Se un’iniziativa popolare proponesse di regolare l’immigrazione e limitare l’aumento della popolazione in quanto causata dall’immigrazione al 0,2% per anno, lei sostiene questa iniziativa?”
Sin qui l’articolo. Certe tesi sono decisamente tirate per i capelli, altre sono palesemente strumentali, ma nel complesso trattasi di un indicatore di modelli di pensiero spesso diffusi anche da noi.

Alberto C. Steiner (traduzione e commenti)