Progettazione partecipata, area fitness con sauna, lavanderia, deposito per il gruppo di acquisto solidale, foresteria per accogliere gli ospiti, area bricolage, zona musica insonorizzata, bike recovery e un grande salone polifunzionale con cucina e sala living, per ritrovarsi, conversare, pranzare o cenare insieme, far giocare i bambini.
Gli spazi condivisi al piano terra sono dotati di rete wireless e le parti verdi comuni consistono in un giardino esteso su ben di 2.000 m2, con area giochi per i bambini e varie oasi per le essenze.La quota residenziale comprende 55 appartamenti di taglio diverso: bilocali, trilocali con doppi servizi, giardino privato e taverna, quadrilocali e pentalocali oltre ai box auto collocati in modo discreto, non invasivo e lontani dalle aree pedonali.
Possibilità di acquisto con mutuo 100%, mediante affitto con riscatto tradizionale di durata decennale o agevolata triennale denominata rent to buy, una formula conveniente che necessita di minori garanzie iniziali rispetto a quanto previsto da un mutuo e, per quanto riguarda la bancabilità, in 3 anni diventa una referenza per il futuro mutuo. Una soluzione privatistica che possiede una notevole ricaduta sociale: ideale per famiglie in cerca della prima casa senza possedere garanzie sufficienti per un mutuo.
TerraCielo è il nome di questa iniziativa, a tutti gli effetti un cohousing, la cui costruzione è iniziata nel 2010 e che sorge a qualche centinaio di metri dal centro di Rodano, a pochi passi dall’Idroscalo e dalla fermata del bus navetta per la stazione ferroviaria di Pioltello, dalla quale transitano le linee S5 e S6 del Passante.
Un’idea progettuale semplice, lontana da orpelli ideologici, con un adeguato equilibrio tra spazi aperti ed edificati, che richiama filologicamente la cascina lombarda e la sua corte rivisitata con portici, balconate, pilastri in mattoni faccia a vista, capriate in legno, elementi costruttivi che si integrano armonicamente con le coperture piane per i pannelli fotovoltaici. Le conformazioni planimetriche interne sono state pensate per favorire il dialogo tra interno ed esterno in equilibrio tra la vita in casa e quella all’aperto.L’accurata progettazione – curata in collaborazione con il Politecnico di Milano dimostrando che è possibile coniugare piacevolezza dell’abitare con risparmio energetico, ecocompatibilità e notevoli economie di gestione – ha integrato gli edifici con impianti energetici di ultimissima generazione per ottenere il massimo livello in termini prestazionali e di eccellenza ambientale.
In fase progettuale venne effettuata una simulazione analizzando ogni componente con il software EnergyPlus che crea una realtà virtuale molto prossima a quella effettiva simulando il comportamento energetico, a cadenza oraria e in funzione dei carichi normalmente caratteristici della vita familiare, durante un intero anno.
L’iniziativa è stata promossa da Trivella SpA, impresa edile milanese con un secolo di storia alle spalle ed oggi specializzata nel restauro conservativo, nella riqualificazione energetica degli edifici e nella costruzione low energy adottando per quanto possibile tecniche e materiali ripresi dalla tradizione accostandoli a sistemi e prodotti innovativi.
L’impresa è piuttosto nota fra gli studenti di architettura e ingegneria perché apre volentieri i propri cantieri per collaborare alla stesura di tesi di laurea e di dottorato.In conclusione, un cohousing a tutti gli effetti strutturali e normativi ma ignorato fra quelli censiti dal mondo dell’associazionismo e dei movimenti. La ragione è molto semplice: impresa costruttrice e professionisti incaricati hanno svolto il loro lavoro improntandolo ad una logica privatistica, e il rapporto con l’amministrazione locale – ben felice di introitare notevoli proventi edilizi e urbanistici – si è svolto in un contesto squisitamente tecnico, amministrativo e normativo.
Non si è mai ritenuto, infine, di partecipare a tavole rotonde, workshop o attività ideologicamente connotate o aderire a movimenti o raggruppamenti variamente marcati, ritenendo ciò inutile se non addirittura controproducente ai fini del successo dell’operazione, vale a dire la collocazione del bene sul mercato.
Alberto C. Steiner
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