Bamboss ela mia üna, pianta forestéra, ma él chel che l’ha hacc chèsta paisanada, chèsta paströgnàda: na catedràl de 1.800 pal de aès, 600 brochèl de cantér e 6mila meter de brochèl de nissöl tra Oltra ‘l Còl, Ruch e Ardés.
Traduzione (tradüssiu): Imbecille (bamboss) non è una pianta esotica, ma quello che ha fatto questa paesanata, questo imbroglio: una cattedrale di 1.800 pali di abete bianco, 600 rami di castagno e 6mila metri di rami di nocciolo tra Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio.Inaugurata il 4 settembre 2010 per celebrare l’Anno Internazionale della Biodiversità venne osannata come cattedrale vegetale, opera d’arte, un santuario verde ai piedi del Monte Arera.
Voluta dal Parco delle Orobie Bergamasche con la partecipazione del Centro di Etica Ambientale di Bergamo la struttura, pur avendo perso il suo iniziale (si fa per dire) splendore sorge tuttora circondata da alberi (veri, almeno quelli) al centro di una radura estendendosi per 650 metri quadrati di superficie. Lunga 28,5 e larga 24 metri, ha un’altezza variabile da 5 a 21 metri destinata ad aumentare, a detta di chi l’ha progettata e impiantata, con le piante che sarebbero cresciute di circa 50 centimetri all’anno. Per la cronaca: sono cresciuti solo spelacchiati arbusti.
Ma, bestie cornutissime, ovvero cavrù (caproni, affermato con tutto il rispetto per quelli veri) evitare di far fuori tutti quegli alberi per gratificare il vostro ego no eh? Al limite, giusto perché oggi sono buono, un palo, uno solo, per ciascuno dei progettisti, promotori, finanziatori dell’opera. Per quale uso immaginatevelo da soli.
“L’idea è nata alcuni anni fa” affermò l’allora presidente del Parco delle Orobie Bergamasche Franco Rossi perché “nei parchi l’idea di fruizione per l’uomo è sempre stata legata a qualcosa che modificasse l’ambiente: alberghi, sentieri, impianti di risalita. Ora abbiamo voluto proporre qualcosa di significativo che rispettasse al 100% la natura.”
Non oso pensare a cosa avrebbero combinato se avessero pensato a qualcosa che non rispettasse la natura.
Presentando l’iniziativa il sito GreenMe scrisse: “Il nuovo santuario assumerà sempre più la forma di una verde cattedrale gotica” e “non sarà adibito a luogo di culto bensì, sfruttando la sua struttura aperta e percorribile in ogni direzione è destinato ad ospitare eventi culturali, concerti, manifestazioni folkloristiche, oltre che diventare luogo di sosta per momenti formativi e come base di partenza ed arrivo per i percorsi e i sentieri del Parco.”Perché ne parlo a distanza di sei anni? Perché in questi giorni si stanno concludendo i lavori relativi all’analoga “cattedrale” realizzata a Lodi, anch’essa celebrata dalla stampa e dall’ecofighetto GreenMe e sulla quale non perdo tempo a dilungarmi.
Tutto questo mi ricorda quando, nei formidabili anni dell’immaginazione al potere, certuni andavano per ogni dove a recuperare tradizioni, ballate e vestigia contadine, schifando nel contempo la propria nonna perché era una contadina ignorante. E mi viene da pensare che forse non aveva tutti i torti il sanguinario dittatore Pol Pot quando mandava gli intellettuali a zappare la terra. Come si dice: dai nemici mi guardo io… ma agli ecotrendy ci pensi Iddio, edd de sahìl (sapevatelo).
Alberto C. Steiner
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