Imprenditori attenti! esorta il quotidiano Metronews, non si capisce bene se riportando le parole del Procuratore Ilda Boccassini.
Siamo di fronte all’ennesima scoperta che la mafia era infiltrata nell’Expo, con corollario di squallide vicende familiari quali le consorti di certi professionisti intestatarie (a loro insaputa?) di conti correnti e partecipazioni societarie pericolose.Riporto l’immagine dell’articolo e il link così chi ne ha voglia se lo legge, perché non ho nessuna intenzione di perder tempo e sprecare energie ad elaborare vicende note persino ai bambini dell’asilo, anche se si finge di scoprirle solo ora.
Dico solo questo: quell’imprenditori attenti! mi suona di falso, di campana rotta, di fuori luogo. Operando professionalmente nel mondo del contenzioso, dei fallimenti e, inevitabilmente, del sottobosco dei traffichini ho quotidianamente notizia di imprenditori lombardi che non aspettano altro che di potersi mettere in affari con la mafia. Lo stesso Expo, senza la mafia, non si sarebbe potuto tenere.
Inutile che ora ci si stracci le vesti gridando come capretti scannati: per quel che ne so io è dall’immediato dopoguerra che sono gli imprenditori lombardi ad andare in cerca di mafiosi per garantirsi buoni affari. E questo è quanto.
ACS
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